Non votare!

La società sottoposta all’economia del capitale ti impone e ti abitua a delegare le tue scelte e le tue azioni ad altri individui che dovranno decidere per te: verrai omologato ad un programma (mai rispettato), ad un partito e all’interesse generale (che non è interesse di nessuno, se non di chi lo nomina nei suoi discorsi). Per perseguire l’interesse di pochi, ci si giustifica con il voto di molti: il governo, ovvero il potere rivendicato da pochi individui di prendere le decisioni per tutta la comunità, è sempre teso a favorire gli interessi di chi, nella gerarchia sociale, è più potente, secondo la logica per cui il potere protegge e fa gli interessi solo di sé stesso. Ogni politico, ministro, parlamentare, sindaco, consigliere o sindacalista perseguirà i propri interessi, avendo come fine quello di rimanere al potere e avendo come azione quella di favorire chi finanzia le loro campagne elettorali e li foraggia, ovvero gli imprenditori e i padroni. Ti  sei mai chiesto perchè nessun politico appartenga alla classe povera degli sfruttati? Credi che la democrazia possa permettere alla gente comune di governare realmente? Credi che un governo di ricchi possa mai rovinare la classe sociale a cui appartiene?

Con la campagna elettorale distolgono la nostra attenzione dalla realtà violenta che ci circonda, cercando di convincerci che perseguiranno un futuro migliore, illudendoci con speranze vane e con vuote parole: la retorica è la loro arma, il piatto sul tuo tavolo la loro merce di scambio.

Non cambierà mai nulla con il principio di rappresentanza: la democrazia è fatta per nascondere una ferrea gerarchia sociale basata sul dominio e sullo sfruttamento. Ti illudono di scegliere ciò che è meglio per te, in realtà mantengono i loro privilegi, il loro potere e le loro leggi, in modo che il più ricco avrà sempre la meglio sul più povero, il padrone sul lavoratore, l’italiano sull’immigrato, e così via; faranno gli interessi di chi comanda, lasciandoti le briciole e l’illusione della libertà.

Noi riteniamo di dover prendere le redini della nostra vita: scegliere di non scegliere, praticare un’astensione attiva, schierandosi al fianco di chi ogni giorno subisce le angherie di questa società, solidarizzando con chi è ricattato da un tipo di economia basata sullo sfruttamento, con chi non può assolvere ai propri bisogni e viene schiavizzato dal capitale, lottando ogni giorno contro la sopraffazione e il potere, praticando l’azione diretta e sabotando i loro piani!

Lo stato, il capitale, la proprietà e le sue istituzioni saranno sempre nemici dell’uomo e del suo libero sviluppo: guerre, confini, elezioni e schiavitù servono a dividerci, a non farci agire nel nostro interesse, che è conseguentemente l’interesse di tutti, non come volontà generale, dittatura della maggioranza o ideologia totalitaria, ma come libero sviluppo della possibilità di autogestirsi e vivere la propria vita senza dover sottostare a regole e leggi imposte, ma decidendo ognuno per sé, sviluppando liberamente rapporti sociali basati sul mutuo soccorso e sulla solidarietà, eliminando l’interesse privato, la speculazione, il dominio e la governabilità, l’imposizione e lo sfruttamento.

Cominciando a non votare, potremmo prendere atto della nostra volontà e resistere quotidianamente a chi ci vuole schiacciare, potremmo insorgere e ribellarci contro il potere, sabotando i loro piani! Rifiutiamo ciò che ci è stato imposto con la forza o col ricatto, rifiutiamo le loro menzogne, la vergogna di dover sottostare a chi, con una divisa o alla guida di un’azienda o dietro una cattedra o dal palco di un comizio elettorale, vuole decidere della nostra vita e dei nostri bisogni!